voipNell’articolo precedente abbiamo analizzato le principali cause riguardanti la problematica di audio monodirezionale quando si utilizza un provider di telefonia VoIP con un centralino IP.

La problematica dell’audio direzionale può presentarsi anche nel caso in cui vengano utilizzati dei dispositivi/interni remoti quali telefoni IP oppure Softphone. In questo caso specifico, ci troviamo nella situazione un cui i terminali (softphone o telefoni hardware) si trovano all’esterno della rete LAN per permettere il collegamento di impiegati aziendali che lavorano presso sedi remote oppure in mobilità.

Cosa verificare se ci sono problemi con l’audio di un interno remoto ?

La prima cosa da fare nel caso in cui si presentino anomalie nell’audio di un interno remoto (ad es. assenza di audio, audio monodirezionale) è verificare che sulla sede principale siano stato correttamente configurato il NAT delle porte e che siano stati eseguiti gli opportuni test di compatibilità a livello firewall. Per queste impostazioni vi raccomandiamo la lettura dell’articolo pubblicato a questo indirizzo.

Provisioning degli Interni Remoti

E’ necessario considerare che nel caso di sedi remote, entra in gioco anche la criticità legata al NAT/PAT a livello del router/firewall utilizzato sulla sede remota. Se il router/firewall utilizzato sulla sede remota rispetta i requisiti di NAT/PAT statico è possibile procedere al provisioning dell’endpoint da collocare sulla sede remota utilizzando direttamente la funzionalità di provisioning (remoto) di 3CX. A questo scopo è possibile consultare le guide di configurazione presenti nell’area di supporto.

Utilizzo del Tunnel 3CX e del 3CX Session Border Controller

Qualora si presentino comunque problemi di NAT, 3CX mette a disposizione due importanti strumenti che possono consentire il superamento delle problematiche audio.

  • Qualora si utilizzino i Softphone 3CX per windows, android, ios è possibile sfruttare la funzionalità tunnel di 3CX che, incapsulando in un unico flusso il traffico SIP e RTP, consente il superamento delle problematiche di NAT. E’ possibile approvvigionare direttamente i client software remoti, dalla console di gestione di 3CX, per utilizzare la modalità tunnel di 3CX.
  • Qualora i telefoni impiegati siano di tipo hardware è comunque possibile utilizzare il tunnel 3CX sfruttando il 3CX Session Border Controller  per aggirare le barriere di NAT. Qualora vengano utilizzati più interni presso la sede remota è sempre consigliabile l’utilizzo del 3CX SBC.

Altre problematiche con interni remoti

Alcuni provider di telefonia mobile che forniscono servizio dati 3G/4G/LTE potrebbero utilizzare dei filtri a livello SIP che impediscono l’instaurarsi di una collegamento SIP. Il problema si manifesta in genere con l’impossibilità di eseguire il collegamento oppure col l’improvvisa caduta della conversazione dopo tempistiche standard quali 25,60,180 secondi.

Anche in questi casi è spesso possibile superare l’ostacolo attraverso l’utilizzo del Tunnel 3CX/Session Border Controller senza la necessità di apportare modifiche alle porte di ascolto SIP utilizzate dai client.

Qualora si riscontrino problemi con l’audio ma non sia possibile utilizzare il 3CX Session Border Controller per collegare i telefoni fisici sulla rete remota è possibile utilizzare i seguenti accorgimenti:

  • Configurare sul router remoto il NAT della porta SIP e del range di porte RTP utilizzato dal telefono. Qualora gli interni presso la sede remota siano più di uno è sempre consigliato differenziare le porte SIP e il range RTP per ogni singolo telefono.
  • Con alcuni apparati router in comodato d’uso è sempre consigliabile l’utilizzo di porte SIP non standard (es. 6060,7070,8080..)
  • E’ possibile sfruttare la configurazione simultanea di opzioni combinate quali keep alive, stun e report.